Scommettiamo che c’è vita su Marte?

Io ci scommetto! Resta da stabilire se sia un fungo o un batterio, ma propenderei per la seconda ipotesi.
Questa affermazione non deriva da un improvviso sbandamento ufologico nè dall’essersi lasciati andare dopo aver visto Star Wars a fantasie galattiche fatte di astronavi ipertecnologiche e strane creature. Il fatto è che più si studia la vita sulla terra e più si scopre come essa sia in grado di affrontare condizioni ambientali estreme. E per estreme non mi riferisco a luoghi molto freddi o ai deserti, ma parlo dei condotti vulcanici, le risorgive chimiche abissali e le fratture della crosta terrestre, situazioni molto simili a quelle che si riscontrano su altri pianeti, come Marte ad esempio.

I batteri sopravvivono in condizioni compatibili all’ambiente marziano
In particolare i batteri, che rappresentano la stramaggioranza delle specie viventi esistenti, il cosiddetto “batterio modale”, dimostrano di avere una sbalorditiva quantità di frecce nel proprio arco della sopravvivenza. Non solo essi colonizzano i luoghi usuali per la vita ma spuntano fuori come “funghi” in tutte le esplorazioni geologiche, sono addirittura presenti nei pozzi petroliferi.
Tutti sanno che ce ne sono di aerobi (più o meno come noi) , cioè che “respirano” l’aria per trarre energia dai composti chimici, e ce ne sono di anaerobi, cioè che vivono in assenza di ossigeno; ma quelli strani strani sono quei batteri classificati nella “famiglia” degli Archea che addirittura potrebbero non essere batteri a loro volta, ma qualcosa di diverso e non ancora ben definito. Infatti questi strani esseri viventi per vivere sfruttano le risorse più disparate: reazioni chimiche tra i minerali e l’acqua, sostanze velenose che si sprigionano dai camini vulcanici… ossia condizioni compatibili con quelle presenti in diversi corpi celesti del sistema solare.
La condizione fondamentale per ospitare la vita resta comunque la presenza di acqua allo stato liquido, anche se solo saltuaria. E questa condizione sembra essere soddisfatta su Marte, dove sono stati riscontrati ruscellamenti di superficie che si verificano di tanto in tanto ed è certo che nella crosta marziana e sotto le calotte polari c’è acqua allo stato solido. Inoltre è noto, data la presenza di forme erosive da acqua, che in passato vi fossero veri e propri corsi d’acqua e bacini su Marte. La vita batterica quindi potrebbe essersi inabbissata nelle fratture della crosta marziana per sopravvivere alla scomparsa dell’acqua dalla superficie. Qualche indizio della presenza di batteri su Marte c’è già: ad esempio la scoperta della presenza di metano in alcune aree ben precise,che potrebbero essere un prodotto del metabolismo batterico.
Ma ammettendo che ci siano le condizioni adatte ad ospitare queste semplici forme di vita, resta una domanda. Come ci sarebbero arrivati questi batteri su Marte? Il che non fa altro che spostare la domanda di alcuni milioni di chilometri: come sono arrivati sulla Terra dando inizio alla straordinaria diversificazione biologica di cui noi uomini siamo un esempio? La risposta sembrerebbe essere nascosta nelle comete, formate da ghiaccio e che potrebbero trasportare batteri in giro per lo spazio. Ma abbiamo ancora tanto da capire su questi oggetti misteriosi.

La superficie di Marte è solcata da reti idrografiche
Quello che sembra sempre più probabile è però che la vita potrebbe essere qualcosa di molto più generalizzato e diffuso nello spazio di quanto non abbiamo mai pensato.
A proposito: da recenti ricerche sembra che alcuni funghi e licheni terrestri possano sopravvivere in condizioni marziane ricreate in laboratorio semplicemente modificando il metabolismo: beati loro!
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