Questo è l’Abruzzo

Una terra di contrasti, tra il nord e il sud, l’Abruzzo è la più varia e imprevedibile regione dell’Italia.
In Abruzzo puoi avere l’impressione di essere su una cima delle Alpi o su una spiaggia siciliana, in un vigneto toscano, in un museo del lazio, in un uliveto umbro, in un sito archeologico campano o addirittura in una bottega artigiana lombarda. Tutto condensato in un territorio di poco più di 10000km quadrati e di 1300000 abitanti.
Il tratto distintivo della regione denominata Abruzzo, la sua colonna vertebrale, è la catena appenninica, che qui raggiunge le sue massime elevazioni e i suoi paesaggi più spettacolari. Regno di natura selvaggia, borghi e tradizioni, le montagne d’Abruzzo custodiscono un patrimonio di biodiversità estremamente prezioso, tanto da meritare uno speciale regime di tutela con ben tre parchi nazionali e uno regionale. Regno di lupi e pastori, l’Abruzzo montano rinnova ogni giorno quel patto di convivenza millenario che lega il mondo della pastorizia alla natura aspra e a volte ostile, dove la civiltà montanara ha costruito un esempio di convivenza con la natura selvaggia ammirato in tutto il mondo.
I borghi di montagna, con la loro architettura povera e spontanea, sorprendono per la capacità di essere integrati al contesto paesaggistico, divenendone parte integrante e costituendo un paesaggio che è un vero e proprio marchio di fabbrica. Qui sono custoditi tesori d’arte e di architettura inaspettati frutto della floridezza economica basata sulla produzione e sul commercio della lana durante i secoli d’oro della transumanza. Oggi le tradizioni si rinnovano tramandando mestieri e arti, che spesso hanno travalicato i monti buttandosi nella mischia della globalizzazione con le sue produzioni artigianali d’eccellenza.
Le piccole città abruzzesi sono dei piccoli universi dove l’economia appare circolare e dove si potrebbe vivere senza allontanarsi mai da esse, trovandovi tutto il necessario per una vita semplice e appagante.
Sulla costa si respira un’aria mite e mediterranea, dove accanto agli ulivi crescono i fichi d’india e i pini marittimi, che profumano l’aria di resina. Le spiagge e le scogliere non hanno l’aspetto selvaggio delle montagne, e spesso è cementificata, ma resistono alcuni lembi di costa autentica. Un esempio è la costa dei trabocchi, dove la natura rocciosa e più repulsiva hanno protetto genti e paesaggio dall’assalto del cemento. Le famose macchine da pesca (i trabocchi) che come enormi palafitte affondano i loro pali nelle acque dell’Adriatico, oggi sono per lo più ristoranti e luoghi aperti al pubblico, dove la piccola pesca locale rifornisce i ristoratori per rinnovare i piatti e le tradizioni culinarie marinare.
Tra l’Adriatico e l’Appennino si sviluppa una fascia collinare, regno dell’agricoltura abruzzese. Il suolo sabbioso, ricco e forte ne fa un luogo ideale per la coltivazione della vite e dell’ulivo, che qui toccano picchi di eccellenza qualitativa di livello mondiale. Non sono solo clima e suolo a fare olio e vino, ma la sapienza e la cultura di una civiltà contadina con tremila anni di storia.
L’Abruzzo è vario nel paesaggio quanto nel clima, che può essere estremo: la calda estate cede il passo a inverni che possono essere rigidi e nevosi fin sulle spiagge. Allo stesso tempo sulle montagne più alte la neve non si scioglie mai e vivono animali e piante di origine addirittura artica.
Una terra difficile e affascinante, geologicamente giovane e in rapida trasformazione. Questa terra è come un’adolescente, mutevole e cangiante, capricciosa e generosa allo stesso tempo. Terremoti e frane fanno parte del suo carattere mutevole, così come la fertilità e la forza dei suoi abitanti, capaci di cadere e di rialzarsi per prendere in mano la storia e scrivere il futuro.